di Caterina Mangia
Più di mille vite umane, per la precisione 1029, nel 2017 si sono interrotte a causa di incidenti sul lavoro. Così come sono1029 le sagome bianche che hanno “invaso” piazza San Silvestro, a Roma, per il Primo Maggio che quest’anno l’Ugl ha deciso di celebrare in una modalità “altra” e diversa.
In occasione della giornata dedicata ai lavoratori, il sindacato ha preso atto del fatto che quest’anno c’è ben poco da festeggiare, e ha deciso di commemorare, una ad una, oltre mille vite spezzate con altrettante sagome. Nessun corteo, nessun comizio. Soltanto installazioni bianche, immobili, che sotto la pioggia cadente di ieri richiamavano, in un’immagine potente come un pugno allo stomaco, il dramma di oltre mille famiglie. Di oltre mille mogli, mariti, madri e figli che hanno visto un loro caro uscire di casa per andare al lavoro e non tornare più.
Significativo il titolo dell’evento, “Lavorare per vivere”, che rimanda a due obiettivi: adoperarsi affinché nessuno perda più la vita mentre svolge la propria attività, e fare in modo che l’occupazione sia un diritto e un mezzo, non trasformandosi, al contrario, in fine, in un “vivere per lavorare”.
«È inaccettabile morire sul posto di lavoro», ha spiegato Francesco Paolo Capone, Segretario Generale dell’Ugl, aggiungendo che «bisogna al più presto fermare questo fenomeno, con la collaborazione delle istituzioni, delle aziende e dei lavoratori stessi».
Il sindacalista ha espresso preoccupazione anche per i numeri del 2018, che vedono le morti sul lavoro in crescita del 15% nel primo trimestre. Per Capone, «serve una maggiore cultura della sicurezza, monitorando che vengano adottate tutte le misure precauzionali necessarie».
E’ anche dai mezzi di informazione che si deve partire per sottolineare un dramma che sembra non avere fine, e per avviare un processo che porti all’elaborazione di soluzioni condivise: «Proprio per richiamare l’attenzione dei media sul drammatico tema della sicurezza dei luoghi di lavoro, il sindacato ha scelto di celebrare il Primo maggio con una formula insolita e di forte impatto», ha spiegato il Segretario Generale dell’Ugl, invitando tutti a far propria sui social la denuncia del sindacato, utilizzando l’hashtag #lavorarepervivere.