Dalla riforma del mercato dell’energia, ad un’Europa più sovrana
I sovranismi e i sovranisti in Europa non sono tutti uguali. Mentre la Commissione Europea ha annunciato, ieri, misure di «emergenza» mirate ad affrontare la crisi dei prezzi nel mercato dell’energia», non proprio tempestive – vedranno infatti la luce «entro le prossime settimane» -, e che potrebbero prendere forma prima del Consiglio straordinario, il Cancelliere tedesco Olaf Scholz, il successore di Angela Merkel, ha espresso il suo punto di vista sull’Europa. Scholz ha approfittato di una sua visita a Praga, il cui governo, nell’attuale semestre, detiene la presidenza di turno del Consiglio Ue, per illustrare al premier ceco Petr Fiala la sua prospettiva europea.
Un punto di vista certamente influenzato dagli effetti legati alla guerra in Ucraina e che determina un cambio di passo del suo Paese. Il suo convincimento è che l’allargamento a Est sia «un vantaggio per tutti noi». È dunque favorevole all’allargamento dell’Ue ai Paesi dei Balcani, all’Ucraina, alla Moldavia e alla Georgia; circostanza che potrebbe portare l’Ue a 30-36 Paesi membri. Proprio per questo, pena l’ingovernabilità, ritiene sia arrivato il momento per un superamento delle decisioni all’unanimità e al diritto di veto da parte dei Paesi membri, appunto onde evitare la paralisi delle istituzioni. Un rafforzamento della sovranità dell’Unione europea, a tutti gli effetti.
Dalla necessità di una riforma sostanziale del mercato europeo dell’energia – quindi dal superamento del sistema attuale al quale ha contribuito a suo tempo anche la Germania –, visto che quello attuale «non si può definire funzionale poiché porta a prezzi così elevati», si arriva ad un rafforzamento dell’Unione. Secondo Scholz, l’Ue deve agire «rapidamente e in modo coordinato, evitando le azioni isolate dei singoli Paesi»; proprio ciò che hanno sempre fatto in passato i singoli Paesi Ue e in particolare i più forti. «Ecco perché ho proposto di passare progressivamente alle decisioni prese a maggioranza nella politica estera comune ma anche in altri campi, come la politica fiscale», ha spiegato a Praga, non negando che questo può avere conseguenze anche sulla politica tedesca. E non solo – aggiungiamo noi – su quella tedesca, e il Pd si è più volte dichiarato favorevole a questa ipotesi. Insomma, l’occasione è ghiotta per i sovranisti Ue.