A settembre drastico calo del clima di fiducia per famiglie e imprese. Sceso da 98,3 a 94,8 e da 109,2 a 105,2. Clima economico e futuro registrano i cali più accentuati. «Scenario incerto e preoccupante» per Confcommercio
Mentre ormai parlano palesemente di sabotaggio – seppur con qualche cautela in più da parte della UE – Danimarca, Svezia, Ucraina, Usa e persino Russia, dal suo punto di vista, in merito alle fughe di gas che hanno causato danni «senza precedenti avvenuti nello stesso giorno contemporaneamente» su tre linee di sistema dei gasdotti offshore del sistema Nord Stream, e nel frattempo il prezzo del gas si è impennato sfondando i 200 euro al MWh, in Italia sono stati diffusi oggi i dati Istat sull’indice di fiducia delle famiglie e delle imprese a settembre 2022. A settembre l’Istat ha stimato un calo deciso sia dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 98,3 a 94,8) sia dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese (da 109,2 a 105,2). Guardando alle singole serie componenti l’indice di fiducia dei consumatori, si stima un peggioramento di tutte le variabili ad eccezione dei giudizi sulla situazione economica familiare e delle opinioni relative al risparmio. Coerentemente, anche i quattro indicatori calcolati mensilmente a partire dalle stesse componenti presentano un’evoluzione negativa: il clima economico e futuro registrano i cali più accentuati passando, rispettivamente, da 92,9 a 81,3 e da 96,4 a 91,8; il clima personale e quello corrente si riducono moderatamente (rispettivamente da 100,2 a 99,3 e da 99,7 a 96,9). Con riferimento alle imprese, la fiducia è in peggioramento in tutti i comparti indagati ad eccezione delle costruzioni dove l’indice sale da 155,8 a 159,5. Più in dettaglio, nel settore manifatturiero e nel commercio al dettaglio l’indice cala, rispettivamente, da 104,0 a 101,3 e da 113,4 a 110,6; nei servizi di mercato la diminuzione è più spiccata con l’indice che si riduce da 103,0 a 95,9. Quanto alle componenti degli indici di fiducia, nelle costruzioni tutte le variabili sono in miglioramento. Invece, nella manifattura peggiorano sia i giudizi sugli ordini sia le aspettative sul livello della produzione; le scorte sono giudicate in lieve decumulo. In relazione ai servizi di mercato, tutte le componenti registrano una dinamica negativa mentre nel commercio al dettaglio peggiorano i giudizi e le attese sulle vendite e le scorte sono giudicate in diminuzione.