Collocazione internazionale. La transizione ambientale e digitale è nelle mani di esponenti del partito di Berlusconi
Numericamente, la compagine di Forza Italia ha un speso specifico simile a quello della Lega. Al partito che ha in Silvio Berlusconi il suo leader, sono spettati, infatti, cinque ministeri, come per la formazione guidata da Matteo Salvini. Il capo-delegazione è Antonio Tajani, il quale sarà vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro degli Esteri. Tajani, proprio in questo campo, potrà mettere a frutto la sua lunga esperienza maturata a Bruxelles e, più in generale, nelle Istituzioni europee, dalla presidenza del Parlamento europeo al ruolo di componente della Commissione europea, prima come commissario ai Trasporti e poi all’Industria. Sempre da Forza Italia arriva la nuova ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, un mondo che conosce bene, essendo docente universitaria presso la Facoltà di economia dell’Università di Bologna. Al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica va invece Gilberto Pichetto Fratin, il quale come il leghista Giorgetti era anche nel governo Draghi, ma come viceministro allo Sviluppo economico. Due, invece, i ministri senza portafoglio in quota Forza Italia. Alle Riforme istituzionali, troviamo Maria Elisabetta Alberti Casellati che nella passata legislatura aveva guidato il Senato. Il tema delle riforme istituzionali è destinato a pesare parecchio nei prossimi mesi. Infine, Paolo Zangrillo è chiamato da ministro per la Pubblica amministrazione ad affrontare aspetti come la transizione digitale e lo smart working.