Vertice di due ore a palazzo Chigi: presenti il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i vice, Antonio Tajani e Matteo Salvini, e il ministro della Giustizia, Carlo Nordio
Un check up, durato circa due ore. A palazzo Chigi il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ricevuto ieri sera i suoi vice, Antonio Tajani e Matteo Salvini, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, i sottosegretari, i presidenti delle Commissioni Giustizia e i responsabili dei partiti che compongono la maggioranza. Al centro dell’incontro, la riforma della Giustizia, ad un anno di distanza dall’insediamento del governo. Tra i provvedimenti in cantiere, un paio potrebbero ricevere il via libera a stretto giro: il ddl Nordio, attualmente all’esame del Senato, e la prescrizione, anche se su quest’ultimo punto ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere. Il vertice di ieri sera ha confermato che la riforma della Giustizia è in cima alle priorità del governo. In gioco c’è «il futuro della nostra economia», ha ricordato oggi il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo al dibattito al Salone della giustizia, in svolgimento al Tecnopolo di Roma. «Oltre la metà dei miei interventi programmatici davanti alle Camere sulla riforma della Giustizia avevano come oggetto la riforma della procedura civile. È lì che si gioca il futuro della nostra economia. I ritardi dei nostri processi, l’inefficienza della giustizia civile, l’incertezza del diritto costano 2 punti di Prodotto interno lordo», ha detto il guardasigilli.