Serve più economia nei programmi scolastici
Secondo un sondaggio, condotto su oltre 30 mila aderenti alla pagina Instagram del gruppo di media activism “Adesso!”, l’87% degli under 40 chiede che Economia e Diritto diventino materie di insegnamento obbligatorie in tutte le scuole secondarie, a prescindere da percorsi e indirizzi. L’Italia si trova ad essere in una scomoda posizione in Europa: al 25° posto su 26 per ore dedicate all’insegnamento delle materie economiche nelle scuole secondarie superiori. Nel nostro Paese, sono state tentate delle sperimentazioni: la prima avviata nel 1992 e finita nel 2020, è stata la “sperimentazione Brocca”, dal cognome dell’allora sottosegretario alla Pubblica istruzione, Beniamino Brocca, con l’inserimento di diritto ed economia come materie curricolari, declinate in modalità differenti rispetto alle diverse tipologie di istruzione secondaria superiore (liceale, tecnica e professionale) e con l’istituzione del Liceo Economico Brocca; la seconda con la riforma Gelmini, che sostituì alla Sperimentazione Brocca un indirizzo scolastico con l’opzione economico-sociale del liceo delle scienze umane. Ma, evidentemente, è necessario fare di più, non solo con un’ottica professionale e quindi di sbocchi proficui nel mercato del lavoro che, si sa, è sempre più alla ricerca di profili specializzati, ma anche per motivi più pratici, essendo sempre più diffusi servizi finanziari e di pagamento che richiedono nella clientela molta più cultura e consapevolezza giuridico-economica. Negli ultimi anni, ad esempio, si sta verificando un ricorso sempre maggiore, tra i giovani e non solo, dell’utilizzo di servizi «Buy Now, Pay Later» («compri subito, paghi poi») che permettono di rateizzare con un click o poco più qualsiasi acquisto o quasi. Ma il rischio è di accumulare tanto debito senza accorgersene.