Pace in Medio Oriente, Meloni e Schlein danno il segnale. L’Italia unita chiede a Israele di fermarsi
Grazie a una telefonata, raccontata da agenzie di stampa e quotidiani come «cordiale», tra il premier Giorgia Meloni e la segretaria del Pd, Elly Schlein, si è sbloccata una impasse che vedeva contrapposta maggioranza e centrosinistra. Il risultato è il seguente: il governo italiano si adopererà per arrivare al «cessate il fuoco umanitario a Gaza». Nell’Aula della Camera, infatti, è passata, con l’astensione dei rappresentanti della maggioranza, una parte della mozione presentata dal Pd che contiene tale impegno. Risultato salutato nell’emiciclo di Montecitorio con un lungo applauso. Dopo una riformulazione proposta in Aula dal viceministro agli Esteri, Edmondo Cirielli, è stata approvata con 159 astenuti e 128 si, nessun no, la seguente richiesta: l’esecutivo Meloni si deve impegnare «a sostenere ogni iniziativa volta alla liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani e a chiedere un immediato cessate il fuoco umanitario a Gaza, al fine di tutelare l’incolumità della popolazione civile di Gaza, garantendo altresì la fornitura di aiuti umanitari continui, rapidi e sicuri all’interno della Striscia». Sono passate anche altre parti del documento del Pd, e con il sì del centrodestra, quelle che puntano a promuovere in sede europea una de-escalation e a sollecitare sanzioni contro Hamas. Nel frattempo, il ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani, nel corso di una conferenza stampa presso la sede del partito, ha spiegato: «Chiedere una reazione proporzionata e dire che bisogna preservare la popolazione civile palestinese, che non ha nulla a che fare con Hamas, mi pare un consiglio da amici di Israele. La nostra posizione resta la stessa».