di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale UGL

La Giornata Mondiale contro il Lavoro Minorile, celebrata ieri, rappresenta un’importante occasione per riaffermare l’impegno dell’Ugl nella lotta contro questa grave violazione dei diritti. Il lavoro minorile priva infatti milioni di bambini e ragazzi nel mondo della loro infanzia, dignità e futuro, impedendo loro l’accesso all’istruzione e il diritto a condurre una vita sicura e sana. Sebbene si possa pensare che questo fenomeno riguardi esclusivamente i Paesi emergenti, dove i diritti dei lavoratori, delle persone e dei bambini sono meno tutelati, la realtà è ben diversa. Il lavoro minorile affligge anche le società industrializzate occidentali. In Italia, purtroppo, il numero di minori coinvolti in attività lavorative che compromettono i percorsi scolastici e il benessere psicofisico è ancora troppo elevato. Una rilevazione nazionale condotta da Save the Children nel 2023 stima che 336 mila minori, di età compresa tra i 7 e i 15 anni, siano stati coinvolti in varie forme di lavoro precoce nel nostro Paese. Come ha sottolineato il Presidente Sergio Mattarella, il contrasto all’abbandono scolastico è un argine fondamentale contro lo sfruttamento: è essenziale che i bambini e i ragazzi trascorrano il loro tempo a scuola, e che si verifichi con attenzione il legame strettissimo tra l’abbandono degli studi e l’ingresso dei minori nel mondo del lavoro nero e dello sfruttamento. È ampiamente documentato, infatti, che il lavoro minorile e l’abbandono scolastico spesso si traducono in un futuro di sotto occupazione e povertà. Secondo dati dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, i bambini che lasciano la scuola prematuramente e si inseriscono nel mercato del lavoro sono più propensi a rimanere intrappolati in lavori scarsamente retribuiti e in condizioni precarie da adulti. Questo perpetua un ciclo di povertà che è difficile da rompere, ostacolando lo sviluppo sociale ed economico delle comunità. È pertanto cruciale mantenere alta l’attenzione su questo grave problema sociale, puntando sull’educazione dei giovani e rafforzando la cultura della legalità, che rappresenta l’arma più potente nella lotta contro il crimine organizzato. È inoltre necessario integrare tutte le comunità residenti nel nostro Paese, formandole e indirizzandole al pieno rispetto delle nostre leggi, comprese quelle sul lavoro minorile. Questo fenomeno riguarda, infatti, sia i minori italiani che quelli stranieri, e come UGL, dobbiamo continuare il percorso intrapreso verso la tutela dei diritti di tutti i lavoratori, per promuovere un’occupazione sana e legale, riaffermando il nostro impegno volto a creare un futuro migliore per i più giovani, libero dal giogo dello sfruttamento lavorativo, e a garantire che ogni bambino possa godere di una crescita serena, un’istruzione adeguata e un’infanzia piena di speranza e opportunità.