di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale UGL

Il decreto sulla «patente a crediti» per la sicurezza sul lavoro, che entrerà in vigore il 1° ottobre, è stato presentato nella sua versione finale al ministero del Lavoro con la partecipazione di sindacati e imprese. Questo sistema di punteggi, che inizialmente sarà riservato al settore dell’edilizia, ha l’obiettivo di rendere più stringente il rispetto delle norme sulla sicurezza nei cantieri. Per l’Ugl rappresenta un miglioramento verso una maggiore sicurezza sul lavoro, certamente non risolutivo, ma significativo, anche dato il maggiore coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori. Le imprese, comprese quelle stabilite in Stati extra Ue, dovranno presentare una domanda per ottenere questo documento, certificando il possesso di determinati requisiti. La patente inizialmente avrà 30 crediti, che, in caso di anzianità di iscrizione alla Camera di Commercio, attività di formazione e comportamenti virtuosi negli anni, potranno salire fino a un massimo di 100, mentre con con meno di 15 punti non si potrà operare. In caso di incidente mortale si perderanno 20 crediti, 40 nel caso in cui lo stesso incidente provochi più di una vittima, ma, e questa è una novità importante, qualora l’infortunio mortale sia dipeso da una colpa grave dell’impresa, la sospensione della patente sarà automatica ed obbligatoria, non più opzionale, e potrà durare fino a 12 mesi in base alla gravità delle violazioni e di eventuali recidive. Saranno scalati 15 punti, invece, per infortunio che determini inabilità permanente del lavoratore e 10 per malattia professionale. Sarà poi rafforzato il ruolo dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro nella verifica del ripristino delle condizioni di sicurezza dopo la sospensione delle attività ed i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, ovvero Rls ed Rlst, avranno accesso a tutte le informazioni e saranno coinvolti nelle procedure di sicurezza. Un passo in avanti innegabile, un tentativo concreto di migliorare la sicurezza nei cantieri, in un contesto segnato da continui incidenti mortali anche e soprattutto nel settore dell’edilizia, che ha reso improcrastinabile l’urgenza di realizzare interventi efficaci per garantire una maggiore sicurezza sul lavoro. Il tutto dopo anni nei quali questa misura, già prevista nel Testo Unico del 2008, era sempre rimasta sulla carta, senza trasformarsi in una norma vigente. Sono state superate, quindi, le resistenze datoriali, anche sulla questione dei costi della misura, e, se certamente questo sistema potrà essere migliorato verificandone gli effetti concreti e sebbene sarebbe ingenuo pensare che basterà la patente a punti per eliminare ogni forma di incidente, sarebbe altrettanto pretestuoso non riconoscere la validità di un intervento che migliora concretamente la situazione dei lavoratori italiani dal punto di vista della salute e sicurezza sul lavoro.