Il settore fa crescere il Pil, nonostante le difficoltà di industria e costruzioni
L’essere il “Belpaese” come risorsa fondamentale per l’economia italiana: il nostro patrimonio naturale e culturale attira turisti da tutto il mondo, come dimostra l’incremento dei passeggeri giunti in Italia per via aerea negli ultimi mesi. Le presenze di viaggiatori stranieri sono, infatti, in aumento del 14% rispetto all’anno scorso. Per Agosto la previsione della Cna è quella di 40 milioni di arrivi di turisti dall’estero, il 70% dei quali provenienti dall’Europa, il 30% da Stati extra-Ue, che porteranno alla nostra economia un valore aggiunto pari a 6,5 miliardi di euro. Un settore, quello del turismo e più in generale del terziario e dei servizi, che sta aiutando in modo significativo l’economia italiana, in difficoltà, invece, sul fronte dell’industria manifatturiera, delle costruzioni ed anche del settore agricolo. Eppure il Pil italiano cresce, +0,2% nel secondo trimestre 2024, con un quarto risultato positivo consecutivo, dopo il lieve calo del secondo trimestre 2023. E senza il “doping” a debito del Superbonus, elemento non secondario. L’Italia cresce meno rispetto ad altri Stati dell’Unione europea, come Spagna e Francia, come certificano Istat ed Eurostat, ma più della Germania, facendo prevedere un superamento delle previsioni del Fmi: se il Fondo Monetario Internazionale aveva infatti immaginato per il Paese una crescita complessiva dello 0,7% in tutto il 2024, già nella prima metà dell’anno questa quota è stata superata e l’obiettivo, anche psicologico, impostato dal governo, del +1% annuale sembra ormai raggiungibile. Restano, comunque, delle criticità da affrontare, innanzitutto rappresentate dai costi dell’energia, principali responsabili delle difficoltà del settore manifatturiero ed in modo particolare delle industrie energivore.