di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl

Il riconoscimento e la riaffermazione di valori fondamentali come la dignità del lavoro, la giustizia sociale e la difesa dei diritti dei lavoratori sono oggi più che mai cruciali per affrontare le sfide globali e locali. Questi principi, però, possono essere effettivamente tutelati solo attraverso un profondo cambiamento culturale, in grado di valorizzare il lavoro in tutte le sue forme. Questo include non solo le attività lavorative tradizionali, ma anche la formazione continua e lo sviluppo delle competenze, elementi essenziali per preparare i lavoratori a un futuro in costante evoluzione. In un contesto caratterizzato dall’automazione crescente, dalla globalizzazione e dai rapidi cambiamenti del mercato del lavoro, diventa indispensabile garantire che i lavoratori siano pronti ad affrontare nuove sfide e opportunità. Il progresso tecnologico, infatti, sta trasformando molte professioni e settori, richiedendo l’acquisizione di nuove competenze e la capacità di adattarsi a nuove dinamiche. La formazione continua, in questo senso, non è più un’opzione, ma una necessità per garantire la competitività e la resilienza dei lavoratori. Il legame tra cultura e lavoro emerge con forza anche nel problema del mismatching delle competenze, ovvero la discrepanza tra le competenze richieste dalle aziende e quelle effettivamente disponibili sul mercato. In Italia, questa mancanza di professionalità adeguate rappresenta una sfida significativa per il sistema produttivo. Colmare questo divario richiede non solo politiche mirate a livello economico, ma anche una riflessione profonda che coinvolga il sistema educativo. È necessario ridefinire i percorsi formativi, adattandoli alle reali esigenze del mercato e promuovendo un dialogo costante tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro. Allo stesso tempo, per sostenere il mondo dell’impresa e promuovere l’occupazione, è essenziale coltivare una cultura basata su ricerca, innovazione e sviluppo. Le aziende che investono in innovazione sono quelle che riescono non solo a sopravvivere, ma a prosperare in un ambiente globale sempre più competitivo. Tuttavia, affinché ciò avvenga, è fondamentale che la cultura dell’innovazione sia condivisa e sostenuta a livello sistemico, attraverso incentivi per la ricerca e lo sviluppo, ma anche attraverso una formazione che incoraggi il pensiero creativo e imprenditoriale. Evidente, quindi, come il lavoro e la cultura sono intrinsecamente legati. Valorizzare il primo significa promuovere la seconda, e viceversa. Per questo la battaglia dell’Ugl per il lavoro è anche culturale: solo attraverso una collaborazione tra istituzioni, sistema educativo, sindacati e mondo imprenditoriale sarà possibile affrontare con successo le sfide future, garantendo un lavoro dignitoso e giustamente remunerato per tutti.