Attesa una nuova impennata dell’occupazione, ma preoccupano alcuni settori

Se saranno confermate le previsioni, il mese di ottobre dovrebbe segnare un ulteriore scatto dell’occupazione, con conseguente riduzione dell’area della disoccupazione e, auspicano da più parti, dell’inattività, vero zoccolo duro da intaccare e che riguarda circa un terzo della popolazione in età lavorativa. Secondo il consueto Bollettino del sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del lavoro e delle politiche sociali, le imprese sono disponibili ad assumere fino a 489mila dipendenti nel mese di ottobre, con contratti a tempo indeterminato o della durata superiore ad un mese. Nello stesso periodo dello scorso anno, le assunzioni programmate erano 17mila in meno. Guardando al trimestre, le assunzioni programmate sono circa 1,3 milioni; anche in questo caso, si registra una crescita, pari a 54mila unità. Quasi la metà delle imprese, però, continua a segnalare una difficoltà di reperimento di personale con preparazione adeguata, cosa che, alla fine, rischia di vanificare ogni sforzo. Non è un caso che parte del mondo datoriale spinge su maggiori flussi migratori, un ragionamento condiviso in linea di principio pure dal governo che, però, insiste sulla necessità di formare in maniera adeguata il personale direttamente nei Paesi di origine. La ricerca di personale, comunque, non è uniforme in tutti i settori: in calo industria e costruzioni, mentre in salita sono turismo e servizi alla persona.