Nel 2022 ci sono stati circa 20 milioni di nuovi casi e si prevede che nel 2050 saranno oltre 35 milioni

A livello globale, una morte su sei è imputabile ad un tumore. Lo ricorda l’Associazione italiana contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma, nel corso del convegno nazionale organizzato a Roma, al quale hanno partecipato biologi, epidemiologi, oncologi e medici, “Curare è prendersi cura. Impatto ambientale e rischio sanitario, benessere e stili di vita”. L’Ail aggiunge che contestualmente al calo della mortalità, grazie ai progressi nelle cure – tra il 2007 e il 2019 sono stati evitati oltre 268mila decessi, registrando una riduzione del 20,4% delle morti oncologiche –, stiamo assistendo anche all’aumento delle diagnosi: nel 2022 ci sono stati circa 20 milioni di nuovi casi e si prevede che nel 2050 saranno oltre 35 milioni, con un aumento del 77% rispetto al 2022. Un trend dovuto all’invecchiamento della popolazione, ma anche ai cambiamenti nell’esposizione ai fattori di rischio, tipo l’inquinamento atmosferico e l’alimentazione. «Questo convegno nasce dalla consapevolezza che è possibile intervenire su alcuni fattori ambientali e comportamentali per ridurre il rischio sanitario Ail intende contribuire alla riduzione del rischio sanitario, scavando nei fattori sociali e ambientali che aumentano questo pericolo. La prevenzione non potrà continuare ad essere la ‘cenerentola’ degli interventi sulla salute», ha detto il presidente nazionale di Ail, Giuseppe Toro.