Un’opportunità per i lavoratori, ma anche una dichiarazione di resa del Comune di Roma sullo stato delle opere e dei trasporti pubblici

di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl

Alle porte del giubileo 2025, evento tanto importante quanto ampiamente prevedibile, lo stato dei lavori per l’adeguamento delle infrastrutture della Capitale è tale da aver spinto il Comune di Roma a prendere la decisione di aumentare lo smart working per i dipendenti pubblici e privati come misura per decongestionare il traffico. Ora, sebbene l’Ugl abbia storicamente sostenuto la necessità di una maggiore flessibilità nell’organizzazione del lavoro per migliorare il work-life balance e l’opportunità di adottare nelle aziende politiche family-friendly, per venire incontro alle esigenze dei dipendenti di armonizzare i compiti di cura con gli impegni lavorativi, senza compromettere la produttività, non possiamo non notare come questa scelta sia dettata dalla volontà di coprire carenze organizzative e problemi strutturali della città di Roma. In mancanza di un’efficace pianificazione urbana e trasporti, soprattutto in vista del giubileo, che porterà un afflusso di turisti e fedeli impattante sulla città, questa soluzione permetterà ad alcuni lavoratori, del settore pubblico, ma anche privato, di non dover affrontare quotidianamente le insidie del traffico romano e agli altri, quelli necessitati al lavoro in presenza, di trovare strade e mezzi pubblici meno affollati. Il tutto dovrebbe, però, essere accompagnato da un’attenta pianificazione, per fare in modo che questa idea non si riveli controproducente nei confronti dei cittadini-utenti della pubblica amministrazione. Insomma, pur essendoci nei confronti dell’attuale amministrazione della Capitale un trattamento mediatico piuttosto favorevole – pensiamo a cosa sarebbe accaduto se un simile stato delle cose ed un analogo annaspamento dei lavori, tale da far intervenire persino il Vaticano, fosse avvenuto con una giunta di un altro colore politico – la situazione resta sconfortante e la Città Eterna appare impreparata a questo evento, che pure costituisce un’importante opportunità di lavoro e sviluppo. E la scelta dell’aumento dello smart working per i lavoratori romani sembra una toppa ad una falla, piuttosto che, come, invece, avrebbe dovuto essere, il frutto di una strategia ampia e ben pianificata mirata a modernizzare e migliorare l’organizzazione del lavoro, magari accanto ad un’efficace digitalizzazione e semplificazione dei servizi offerti dalla Pa, in modo da bilanciare le esigenze dei dipendenti e quelle degli utenti, spesso anch’essi lavoratori. Insomma, forse un elemento di progresso, ma nato come una dichiarazione di resa del Comune di Roma sullo stato dei lavori e dei trasporti pubblici.

Date e numeri
Per ora l’ampliamento dell’uso del lavoro agile è previsto nella fase preparatoria del giubileo, nei mesi precedenti all’apertura Porta Santa, il 24 dicembre, fino al 7 gennaio, ma potrà essere esteso anche durante il 2025 nei giorni di maggiore afflusso di pellegrini. Dovrebbe riguardare circa 9.000 dipendenti del Comune di Roma, assieme ai lavoratori delle società partecipate e delle aziende private, essenzialmente dei settori del credito, dei servizi e del terziario, che aderiranno al progetto.