Verso un emendamento al disegno di legge di bilancio sulla previdenza complementare
Fra le tante ipotesi in campo su come modificare e integrare la legge di bilancio, su un punto potrebbe trovarsi un punto di contatto e non soltanto fra i partiti di maggioranza, vale a dire sul rilancio della previdenza complementare. Del resto, proprio sulla previdenza complementare le posizioni di Cgil, Cisl, Uil e Ugl non sono mai apparse troppo lontane, anzi su diversi aspetti si è sempre registrata una convergenza di massima. Ciò perché è chiaro a tutti gli attori che soltanto attraverso il rafforzamento della previdenza complementare è possibile rafforzare il potere d’acquisto dei futuri pensionati. Alla vigilia della presentazione del disegno di legge di bilancio, erano state avanzate delle ipotesi, compresa quella del permettere la sommatoria fra l’assegno erogato dall’Inps e la rendita dei fondi previdenziali al fine di raggiungere i requisiti per il conseguimento del diritto ad accedere alla pensione con 64 anni di età e 20 di contributi. La questione è stata, per il momento, accantonata, ma diversi partiti, ad iniziare dalla Lega su impulso di Claudio Durigon, sottosegretario al lavoro, stanno spingendo su questo fronte. Restano alcuni nodi da sciogliere, come pure restano degli ostacoli per l’adozione di un nuovo semestre bianco di adesione alla previdenza complementare. Di norma, la destinazione del Tfr è decisa in fase di assunzione o, volontariamente, anche in seguito.