Ursula bis condizionata dagli interessi nazionali. Fonti stampa, Ppe sosterrà vicepresidenti senza scrutinio segreto
Non resterebbe altra via di un patto di coalizione per sbloccare l’impasse sui sei candidati vicepresidenti della futura Commissione europea e sulla nomina e del commissario ungherese Oliver Varhelyi. Ma è evidente che l’Ursula bis non sia destinato a partire sotto i migliori auspici. Dopo giorni di tensioni, popolari, socialisti e liberali sarebbero sul punto di elaborare un patto scritto per «delimitare all’interno dei confini europeisti» l’azione della maggioranza Ursula. Che tradotto vuol dire: il patto – limitato alla sola nomina dei sei vicepresidenti e non comprendente anche il voto finale alla nuova Commissione – dovrà allontanare l’ipotesi di un’asse tra il Ppe e le destre. Sulla nomina dei due vicepresidenti Raffaele Fitto e Teresa Ribera hanno maggior peso i contesti politici dei singoli Stati membri. È stato per primo il premier spagnolo, Pedro Sanchez, a sbloccare l’impasse, aprendo alla possibilità di votare il candidato italiano, magari per agevolare la nomina della sua candidata Ribera. Ma non basta l’apertura di Sanchez. Sul patto di coalizione pesa soprattutto l’audizione della stessa Ribera, oggi a Madrid, in merito alle sue eventuali responsabilità nella catastrofe di Valencia. Ribera, vicepremier e ministro per la Transizione ecologica del governo Sanchez, è accusata dal Partido Popular di aver gestito in modo «negligente» la Dana, il fenomeno meteorologico che ha provocato le inondazioni causando oltre 200 morti. Da parte sua, la ministra Ribera si è difesa rimpallando le responsabilità e le competenze della gestione dell’emergenza nel campo del governo regionale, guidato dal popolare Monzon, che non ha tenuto conto dell’allerta meteo e che non ha realizzato alcune urgenti infrastrutture. Insomma, la strada sembra essere ancora in salita e potrebbero essere necessarie altre riunioni dei leader dei tre partiti di maggioranza nel PE, Manfred Weber (Ppe), Iratxe Garcia Perez (S&d) e Valerie Hayer (Renew). Quello che si sa è che il patto di coalizione sarebbe un documento piuttosto generico, di una pagina e mezzo, nel quale il programma non sarà enunciato nei dettagli. Alle 17 di oggi è prevista la conferenza dei presidenti del Parlamento europeo, con Roberta Metsola e i capigruppo, da quanto apprende l’agenzia LaPresse, che reputa «difficile» che sul tavolo possano approdare le valutazioni delle audizioni.